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Bonus Barriere Architettoniche 2024: guida completa alle agevolazioni e procedure di richiesta

Febbraio 1, 2024by Redazione

Limiti, modalità di applicazione e restrizioni per prevenire abusi. Come cambia l’agevolazione per l’esecuzione dei lavori, chi può usufruirne e per cosa

La recente Legge di Bilancio ha confermato l’estensione fino al 2024 del Bonus Barriere Architettoniche, introducendo ulteriori vantaggi per il 2025. Questo incentivo fiscale del 75%, riservato ai lavori finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche, si applica a cittadini, imprese ed enti pubblici e privati che intendono migliorare la mobilità attraverso la rimozione di ostacoli.

La proroga di questa misura, ora valida fino al 2025, si rivela di particolare importanza per la promozione dell’accessibilità e la creazione di ambienti inclusivi. In particolare, i lavori effettuati dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2025 su edifici esistenti permettono una detrazione Irpef del 75%, suddivisa in 5 quote annuali di pari importo.

Bonus barriere architettoniche 2024: Cosa comprende

Il Bonus Barriere Architettoniche rappresenta un’agevolazione chiave per interventi mirati all’eliminazione di barriere architettoniche in edifici già esistenti. Questo sostegno è attivo per l’intero anno 2024, estendendosi fino al 31 dicembre 2025, e copre una vasta gamma di lavori nelle parti comuni degli edifici. L’obiettivo è chiaro: favorire la mobilità delle persone con disabilità, migliorando la loro accessibilità.

È importante sottolineare che questa agevolazione può essere applicata anche a interventi su edifici unifamiliari, presentando un notevole passo avanti rispetto alle precedenti disposizioni. La Legge di Bilancio 2022 ha introdotto questa opportunità, ampliando la portata del bonus che, pur esistendo in forme simili, ora si concentra esclusivamente sui lavori su edifici già esistenti.

Chi può accedere al bonus?

Il Bonus Barriere Architettoniche è accessibile a una vasta gamma di soggetti, tra cui privati cittadini, enti pubblici e privati, società semplici, associazioni tra professionisti e soggetti con reddito d’impresa. Sia i residenti che i non residenti possono beneficiare di questa agevolazione, purché gli immobili siano a destinazione residenziale. I titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili possono altresì usufruire del beneficio fiscale.

Requisiti e limiti di spesa

Il Bonus è destinato a interventi volti a superare e eliminare barriere architettoniche in edifici già esistenti. Non sono ammissibili interventi durante la fase di costruzione o ricostruzione. Gli interventi di automazione degli impianti, finalizzati ad abbattere le barriere, sono inclusi, con detrazione delle spese di smaltimento e bonifica dei materiali e impianti sostituiti.

I limiti di spesa variano a seconda del tipo di edificio e del numero di unità immobiliari coinvolte. Ad esempio, il limite è di 50.000 euro per edifici unifamiliari, 40.000 euro per edifici con 2-8 unità immobiliari e 30.000 euro per edifici con più di 8 unità immobiliari.

È necessaria l’approvazione mediante delibera condominiale per interventi nei condomini.

Spese ammissibili e modifiche del 2024

La Legge ha introdotto modifiche sostanziali dal 1° gennaio 2024, escludendo le spese per il rifacimento di bagni e infissi dal bonus del 75%. La detrazione si applica ora solo a lavori specifici, come la realizzazione di scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici.

Un nuovo obbligo richiede il pagamento tramite bonifico parlante, analogo a quanto previsto per il bonus ristrutturazione.

Obbligo di asseverazione e altre opzioni

Dal 1° gennaio 2024, è essenziale rispettare i requisiti del regolamento del Ministero dei Lavori Pubblici n. 236 del 14 giugno 1989. Si richiede un’asseverazione attestata da un tecnico abilitato per usufruire della detrazione fiscale del 75% delle spese sostenute.

Inoltre, coloro che decidono di eliminare le barriere architettoniche possono beneficiare anche del bonus ristrutturazione al 50%, valido fino al 31 dicembre 2024 su un importo massimo di 96.000 euro. È importante notare che per la stessa spesa, è possibile usufruire di una sola agevolazione.

Cessione del credito e documentazione necessaria

Va notato che, per l’eliminazione delle barriere architettoniche, la possibilità di richiedere lo sconto in fattura o la cessione del credito è stata limitata dal Decreto n. 11/2023. Tuttavia, alcune eccezioni sono previste, come nel caso di condomini, persone con reddito fino a 15.000 euro e soggetti con disabilità accertata.

È fondamentale preparare accuratamente la documentazione necessaria, inclusa la certificazione dei tecnici abilitati e i documenti che comprovano le spese sostenute. Assicurarsi di rispettare le modalità di pagamento previste, come il bonifico parlante.

Infine, l’indicazione in dichiarazione dei redditi è un passo cruciale per ottenere i benefici fiscali. I righi da E41 a E43 devono essere compilati con attenzione, indicando l’anno di sostenimento delle spese, il tipo di detrazione, l’importo totale e altre informazioni identificative.

Il Bonus Barriere Architettoniche rappresenta un sostegno significativo per la creazione di ambienti accessibili e inclusivi, promuovendo una società più equa e attenta alle esigenze di tutti i suoi membri.

 

Redazione

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