Scopri come funzionano i gruppi di autoconsumatori, i vantaggi per i condomìni e le opportunità di agevolazioni fino al 2025
L’autoconsumo collettivo (AUC) è un modello innovativo di gestione dell’energia che permette di condividere e sfruttare l’energia prodotta localmente da fonti rinnovabili. Si tratta di un’opportunità significativa, soprattutto per condomìni, che possono installare impianti fotovoltaici per autoprodurre energia verde.
Cosa è l’autoconsumo collettivo e come funziona?
L’AUC coinvolge almeno due autoconsumatori, ciascuno con un punto di connessione indipendente, che collaborano per utilizzare energia rinnovabile prodotta internamente al gruppo. I membri possono essere sia privati cittadini che attività commerciali situate nello stesso edificio o condominio.
Il sistema consente:
- Produzione di energia tramite impianti rinnovabili.
- Condivisione dell’energia tra gli utenti associati.
- Accumulo o vendita dell’energia prodotta, purché non diventi l’attività principale del gruppo.
I partecipanti regolano i propri rapporti tramite un contratto privato, evitando la necessità di una struttura giuridica esterna.
Ubicazione degli impianti e requisiti
Gli impianti possono essere installati sul condominio o in altri luoghi di proprietà dei partecipanti, purché nella stessa area della cabina primaria di riferimento. È possibile includere impianti con sistemi di accumulo o di proprietà di terzi, a condizione che questi seguano le istruzioni del gruppo.
Chi può partecipare?
Ogni titolare di un punto di connessione può entrare nel gruppo, tranne alcune imprese classificate come ATECO 35.11.00 e 35.14.00. I requisiti includono:
- Punti di connessione nello stesso edificio o condominio.
- Contratto privato conforme alle regole operative del GSE.
- Mandato al referente per la gestione della configurazione e l’accesso agli incentivi.
Incentivi disponibili per l’autoconsumo collettivo
Il Decreto CACER (D.M. 414/2023), con risorse stanziate anche dal PNRR, prevede:
- Valorizzazione economica dell’energia autoconsumata.
- Tariffe premio sull’energia condivisa.
- Contributo a fondo perduto per i gruppi nei Comuni con meno di 5.000 abitanti, pari al 40% dei costi d’investimento.
Requisiti per il contributo in conto capitale
- Impianti di nuova costruzione o potenziamenti con potenza ≤ 1 MW.
- Ubicazione in Comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti.
- Avvio dei lavori dopo la domanda e conclusione entro 18 mesi (non oltre giugno 2026).
- Inserimento in configurazioni attive di autoconsumo collettivo o comunità energetiche rinnovabili.
Spese ammissibili
- Installazione e attrezzature.
- Sistemi di accumulo e connessione alla rete.
- Studi preliminari, progettazioni, collaudi, direzione lavori (max 10% del costo totale).
Differenza tra autoconsumo collettivo e comunità energetiche
- Autoconsumo collettivo: Un singolo edificio con utenze multiple, regolato da contratti privati. Esempio: un condominio con pannelli solari sul tetto che forniscono elettricità agli abitanti.
- Comunità energetiche: Un’entità giuridica formata da privati, enti e PMI che condividono energia verde prodotta attraverso reti esistenti.
Come presentare la domanda
Le richieste vanno inviate tramite il portale SPC-Sistemi di Produzione e Consumo del GSE entro il 31 marzo 2025. Consultare le regole operative (D.M. 106/2024) per ulteriori dettagli.
L’autoconsumo collettivo è una strada promettente per promuovere la sostenibilità energetica, ridurre i costi e accedere a incentivi significativi. Un’opportunità da cogliere, soprattutto per chi vive in aree con vincoli infrastrutturali limitati e desidera valorizzare le fonti rinnovabili.